Cane maschio in “calore”: sintomi e quanto dura?

Cani maschi e "calore": cosa c'è da sapere? Leggi l'articolo del nostro veterinario per scoprire la verità. Metti fine alle leggende e alle false credenze su questo argomento!
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cane maschio in calore

Solo leggendo il titolo di questo articolo, sono sicuro che molti avranno sgranato gli occhi pensando come possa un veterinario scrivere queste cose e forse, altri addirittura, saranno scoppiati a ridere per la mia ignoranza, ma questa è davvero una domanda che ricevo spessissimo nell’esercizio della professione e, come me, molti altri professionisti.

Confesso che da giovane veterinario anche a me veniva da ridere quando mi facevano questa domanda ma dopo così tanti lustri di professione, e soprattutto leggendo articoli pseudoscientifici che abbondano in internet su questo argomento, ho compreso che l’ignoranza, nel senso latino del termine, non va derisa ma capita.

Compito pertanto del veterinario è di aiutare le persone mettendole nelle condizioni di comprendere meglio il proprio cane. Spero, quindi, che con questo articolo si riesca a fare chiarezza in merito.

I cani maschi vanno in calore?

No! I cani maschi NON vanno in “calore“. Il calore è infatti una condizione fisiologica periodica propria delle femmine.

cani maschi adulti

Quando i cani maschi diventano adulti?

L’età media per l’inizio della pubertà nel cane maschio è intorno al 9°-10° mese di vita, con limiti di variazione legati alla razza compresi fra 5/6 e 18 mesi.

In questa fase si ha una massiccia produzione di ormoni sessuali da parte delle gonadi maschili ma, anche, da parte delle ghiandole surrenali.

Quando scendono i testicoli al cane maschio?

La discesa dei testicoli nello scroto avviene piuttosto presto, così che diversi cuccioli nascono con i testicoli già nello scroto. Talvolta la discesa può avvenire più tardi; normalmente però entro i 4-6 mesi devono essere presenti nello scroto e, se ciò non accade, allora si avrà una patologia congenita detta criptorchidismo (o monorchidismo, se solo uno solo de testicoli scende nello scroto).

Se il vostro cucciolo dovesse essere affetto da una di queste due patologie, allora si dovrà intervenire chirurgicamente anche se questi cani sono, di fatto, perfettamente normali da un punto di vista fisico e riproduttivo.

Cosa accade con la pubertà al cane maschio?

Con l’inizio della pubertà tutto l’organismo viene investito da questo bombardamento di ormoni androgeni che, oltre a favorire il completamento dello sviluppo morfologico può, in alcuni soggetti, portare a cambiamenti comportamentali negativi, come l’aumento dell’aggressività.

Nel cane adulto maschio non abbiamo quindi un inizio o una fine del “calore”, ma solo cambiamenti comportamentali, più o meno evidenti, con sintomi che vanno dall’ipereccitazione alla depressione.

accoppiamento cani

Come percepiscono la presenza di una femmina in calore?

Quando, attraverso l’olfatto e l’organo vomero nasale, un maschio percepisce la presenza anche a notevole distanza di una femmina in calore che emette feromoni e odori specifici alla disponibilità all’accoppiamento, questi inizierà a comportarsi diversamente.

Inoltre, se la femmina in estro o proestro (queste sono le fasi del calore della femmina in cui il richiamo olfattivo per i maschi è molto forte), è vicina ci saranno anche alcune modificazioni fisiche (che in verità si possono avere anche a prescindere dalla presenza di femmine, soprattutto durante la pubertà) dovute al feedback della percezione con impulsi cerebrali che inducono modificazioni strutturali degli organi sessuali.

Il cervello ordinerà un maggiore afflusso di sangue verso l’apparato riproduttivo e questo provocherà un aumento delle dimensioni del pene, fino a gonfiare i corpi cavernosi dello stesso, che si mostreranno con due semisfere alla base. A volte possono anche esserci eiaculazioni spontanee.

Quindi, senza entrare nello specifico della fisiologia riproduttiva, quello che deve essere chiaro è che:

  • il “calore” è una condizione fisiologica con componenti anche comportamentali importanti propria delle femmine
  • Il calore nelle femmine è dovuto all’alternanza della presenza o scomparsa dei diversi ormoni sessuali, che si è affinata nel percorso evolutivo, e che è finalizzata alla perpetuazione della specie
  • Nei maschi, al contrario, essendo costante la produzione degli ormoni androgeni, avremo soprattutto modificazioni comportamentali, anche se quelle fisiologiche anatomiche sono comunque rilevanti
  • Le modificazioni comportamentali nel cane maschio sono inoltre molto soggettive ed impattanti sulla socialità del cane come verrà spiegato, a seguire, da Cinzia Cecconi esperta in riabilitazione comportamentale.

È necessario castrare i cani maschi?

Dipende. Questa parola è molto usata in cinofilia, e non perché non si sappia dare una risposta certa, ma perché in natura nulla è bianco e nero.

Da cosa dipende la decisione di castrare un cane maschio?

Da numerosi fattori. Vediamoli insieme:

  • Viene raccomandata dai veterinari in caso di cancro ai testicoli, cancro alla prostata, prostatite
  • Per evitare che si accoppi con le femmine durante il calore di quest’ultime
  • Per evitare che fugga quando percepisce la presenza di una femmina in calore. Bisogna comunque sottolineare che il comportamento sessuale nei cani si attiva solo quando la femmina in calore emette un certo tipo di odori chiamati feromoni
  • Cercare di diminuire alcuni comportamenti aggressivi

Mentre per le prime due la castrazione sicuramente è da mettere in atto, decidere di castrarlo solo perché ha iniziato ad esibire comportamenti aggressivi alla vista di altri cani, o nei confronti delle persone, non è risolutivo, anzi!

Perché non funziona la sola castrazione quando il cane esibisce comportamenti aggressivi?

Se alla castrazione non si abbina un programma di riabilitazione comportamentale in cui sono coinvolti anche, e soprattutto, i membri della famiglia umana del cane, non si arriverà da nessuna parte.

Se da un lato con la castrazione si avrà una diminuzione del testosterone, dall’altra bisognerà andare a lavorare con un programma completo, redatto dal riabilitatore comportamentale, per far sì che ci sia un aumento della serotonina (l’umore della felicità).

La produzione di serotonina aumenterà solo attraverso un percorso pensato ad hoc per quel cane e comprenderà, fra le tante cose da mettere in atto:

  • un diverso modo di gestire il cane
  • capire i suoi bisogni di membro di un’altra specie
  • correggersi negli errori che quasi tutti i proprietari commettono
  • costruire una relazione
  • consentire al cane di incanalare, anche attraverso attività sportive, quelle che sono le necessità di specie.

A che età si può castrare un cane maschio?

Dipende. Mentre negli Stati Uniti i cani vengono castrati tendenzialmente entro i 6 mesi di età in Italia, così come in molti Paesi europei, non è fortunatamente così.

È infatti importante tenere conto di alcuni studi recenti che hanno dimostrato che intervenire precocemente nella castrazione del cane maschio comporterebbe l’aumento del rischio di problemi di salute legati alle giunture, ai legamenti e alla displasia del gomito, nonché alla maturità a livello comportamentale.

Ma è vero che il maschio castrato ingrassa?

No, non è vero. Andrà sicuramente incontro ad un rallentamento del metabolismo ma se si dà la possibilità di camminare, correre, fare attività sportiva il problema del sovrappeso non si presenterà.

Il maschio castrato viene montato dagli altri maschi?

È certamente vero che può venire montato da altri maschi interi, ma in verità questo succede anche tra maschi interi.

Il cane castrato, di fatto, risulta essere meno competitivo a livello sessuale rispetto ai maschi interi e quindi alcuni soggetti tasteranno il terreno andando di monta per vedere la risposta che verrà data dal maschio castrato.

Il maschio castrato diventa apatico e triste?

Assolutamente non vero! I cani maschi castrati sono attivi, dinamici e sportivi né più né meno come i maschi interi.

In conclusione

Si consiglia la castrazione, sempre, quando sono presenti patologie veterinarie. Al contrario, se si decide di castrare pensando così di risolvere le problematiche comportamentali sappiate che purtroppo il più delle volte non è così.

Con un cane che esprime il suo disagio mettendo in atto comportamenti aggressivi la sola castrazione non è, il più delle volte, efficace.

Ricordate che quando si parla di lavorare con una cane che vive emozioni negative e contrastanti, che poi esprime con comportamenti aggressivi, l’unico percorso che porta alla soluzione di queste problematiche è la riabilitazione comportamentale.

È inoltre importante sottolineare che in cinofilia non esistono le scorciatoie. La riabilitazione necessita di tempo e coinvolgimento dei proprietari.

Cambiare le emozioni, da negative in positive, chiede tempo e dedizione.

È un lavoro complesso in cui bisogna ripartire dalla relazione fra il cane e il proprietario.

Il cane non è fatto solo di ormoni e chimica. È molto di più!


Dott. Francesco Putini – Medico Veterinario
Ambulatorio Veterinario Riano

Cinzia Cecconi – Riabilitatore Comportamentale
Centro Cinofilo Cane Campione

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