Come sgridare il cane quando fa qualcosa di “sbagliato”

Esistono dei metodi efficaci per sgridare il cane quando fa qualcosa di sbagliato? Certamente sì, ma bisogna sapere cosa fare e quando intervenire per evitare di mettergli paura e soprattutto per non stressarlo.
COSA TROVI IN QUESTO ARTICOLO

Prima di affrontare l’argomento su come rimproverare il cane quando fa qualcosa di sbagliato è necessario fare una premessa molto importante, onde evitare incomprensioni future.

Prendere un cane significa impegnarsi, fin dal primo momento, per garantirgli un’eccellente qualità di vita che non si limita a dargli il miglior cibo possibile, o comprargli la cuccia più bella, così come fargli indossare il cappottino più fashion ma significa, soprattutto, impegnarvi ad educarlo e a comprendere le sue esigenze di cane appartenente ad una specie diversa dalla nostra.

Come evitare al cane di provare stress e paura?

Soddisfacendo sempre i bisogni di tipo secondario. Ma attenzione! Non fatevi trarre in inganno da questa parola, perché secondario non significa superfluo ma semplicemente che questi tipi di bisogni devono essere soddisfatti dopo (secondariamente) che si è provveduto a quelli primari, cioè, mangiare – bere – dormire.

Quali sono i bisogni secondari di un cane?

  • Correre
  • Giocare con altri cani
  • Passare del tempo di qualità con i membri della famiglia
  • Essere stimolato mentalmente
  • Essere stimolato a livello olfattivo
  • Essere accarezzato e coccolato
  • Essere accudito

Un cane stressato e impaurito è un cane che:

  • Non è mai stato esposto in maniera corretta all’ambiente esterno
  • Non è stato socializzato verso le persone o altri cani in maniera corretta
  • Non ha capito le regole della convivenza con gli umani perché voi stessi tendete ad essere ambigui e contradditori
  • Teme le conseguenze di certe sue azioni perché in passato lo avete picchiato o sgridato
  • Ha paura di voi

Ecco perché è importante che fin dal suo primo giorno in casa vi mettiate in contatto con un buon centro cinofilo per prendere parte ai corsi che sì, sono pensati per i cani, ma credetemi che noi lavoriamo soprattutto su di voi!

Cosa significa “buon centro cinofilo”?

In Italia esistono un gran numero di centri cinofili che basano le loro tecniche di educazione con il rinforzo positivo. In parole povere il cane, ogniqualvolta eseguirà quello che gli viene chiesto, verrà rinforzato con un qualcosa di piacevole, come:

  • Cibo
  • Gioco
  • Carezze

Questi sono considerati dei “buoni” centri cinofili perché chi vi lavora pensa soprattutto al benessere psicofisico del cane, ottenendo risultati migliori e certamente più durevoli rispetto a chi usa metodi brutali.

I centri dove si utilizzano metodi coercitivi/punitivi sono da evitare come la peste perché l’addestramento si basa sulla correzione del comportamento attraverso punizioni e minacce.

Perché sono da evitare? Voi sareste contenti di lavorare in un ambiente dove il vostro capo tutti i giorni non fa altro che urlare, umiliarvi e punirvi? Non penso proprio. Allora perché vi affidate a persone che fanno esattamente questo ai vostri cani?

Cosa pensate che succeda ai cani se le metodologie di addestramento sono coercitive-punitive?

Il cane svilupperà in poco tempo:

  • ansia permanente
  • problemi di salute
  • aggressività

Arrivati a questo punto vi chiederete se educare il cane con il metodo del rinforzo positivo significhi non sgridare mai il cane. No, non è così e, a breve, ve lo spiegherò in maniera più dettagliata.

Prima però, consentitemi di farvi una breve panoramica su alcune delle teorie dell’apprendimento che sono alla base dei programmi di educazione.

Quando educhiamo un cane il nostro obiettivo è quello di aumentare o diminuire la frequenza, l’intensità e/o la durata di un comportamento che fa parte del repertorio dell’animale.

Di norma utilizziamo due metodi per cambiare la frequenza o l’intensità di un comportamento:

  • un incrementatore, detto anche rinforzo
  • un decrementatore, detto anche punizione

Sia i rinforzi che le punizioni non sono innati, ma devono essere appresi.

I rinforzi e le punizioni a loro volta si suddividono:

  • rinforzo positivo
  • rinforzo negativo
  • punizione positiva
  • punizione negativa

Attenzione! Positivo e negativo non devono essere intesi come aggettivi qualificativi bensì come segni matematici e cioè:

  • positivo = (segno +) cioè aggiungo
  • negativo = (segno – ) cioè sottraggo

Spiegazione del rinforzo positivo

Obiettivo: Incrementare la risposta del cane a un determinato esercizio:

  • Chiedo al cane di fare il seduto. Il cane esegue l’esercizio. “Bravo!” seguito da un biscottino (rinforzo positivo = ho aggiunto (+) un biscottino che al cane piace molto)

Spiegazione del rinforzo negativo

Obiettivo: Incrementare la risposta del cane a un determinato esercizio:

  • Il cane tira al guinzaglio. Mi fermo e non mi muovo fintanto che il cane, in assoluta autonomia, diminuisce la tensione del guinzaglio. Come? Torna da me, o fa qualche passo indietro, o gira la testa per avere un contatto visivo ecc. ecc… “Bravo!” e proseguiamo la passeggiata. L’allentamento del guinzaglio è il rinforzo negativo, cioè, diminuisce (-) la tensione del guinzaglio.

Così facendo il cane viene rinforzato. Con cosa? Con il proseguimento della passeggiata perché è quello che in quel momento lui desidera fare.

Spiegazione della punizione positiva

Obiettivo: Diminuire la risposta o la frequenza di un determinato comportamento

È la peggiore punizione in assoluto che si possa mettere in atto sul cane perché viene aggiunto (+) uno stimolo avversivo, cioè qualcosa di sgradevole e doloroso, per diminuire il comportamento.

  • Il cane tira al guinzaglio. Andate in negozio e comprate il collare a strozzo perché ve lo ha detto un sedicente educatore. Quando il guinzaglio va in tensione il collare si stringe al collo del cane e inizia il soffocamento. In teoria il cane dovrebbe fermarsi perché gli manca il respiro. In pratica molti cani continuano a tirare perché non hanno ben chiaro che la mancanza di aria è associata al collare che si stringe intorno al collo.

Avete mai provato cosa significa soffocare perché qualcuno vi sta stringendo le mani attorno al collo? Ecco, prima di seguire, senza pensare, i consigli di sedicenti educatori cinofili rimasti ancorati ad una cinofilia degli anni ’60 e ’70, che tra l’altro non hanno più aperto libro da decenni e quindi non si sono mai aggiornati, da un punto di vista didattico, sull’evoluzione delle teorie dell’apprendimento, sperimentate su di voi quello che fate o avete intenzione di fare al vostro cane. Poi ne riparliamo!

Spiegazione della punizione negativa

Obiettivo. Diminuire la risposta o la frequenza di un determinato comportamento

  • Siete sulla poltrona e il cane inizia ad abbaiare perché vuole che gli lanciate la pallina che vi ha portato. In precedenza, lo avete assecondato e in men che non si dica il cane ha imparato che, se abbaia, ottiene quello che vuole. Il comportamento però inizia ad essere sgradevole ed è necessario porre fine a questa spiacevole abitudine. Cosa fare? Prendete la pallina in mano e aspettate che per un breve momento il cane non abbai più. Appena smette, “Bravo!” e gli lanciate la pallina.

Così facendo avete utilizzato la punizione negativa. Quando? Quando avete trattenuto la pallina in mano fintanto che non ha smesso di abbaiare. Con un po’ di pazienza, e soprattutto di coerenza da parte vostra, il cane imparerà ad aspettare pazientemente, senza abbaiare, che gliela tiriate.

Comunque, in linea generale, sarebbe meglio che siate voi ad iniziare il gioco e a terminarlo prima ancora che il cane si stanchi o inizi ad abbaiare.

Come rimproverare il cane?

I miei cani vengono rimproverati molto raramente, e non perché siano perfetti, anzi! Chi ci conosce sa che sono cani che in passato hanno vissuto situazioni di maltrattamenti e abbandono.

Con me hanno avuto una seconda opportunità di vita. Nel corso del tempo ho costruito con loro un rapporto basato sulla reciproca fiducia tramite il gioco e gli esercizi. Li ho conquistati e resi capaci di stare tranquillamente a casa da soli senza fare danni, così come salire in macchina senza avere paura, viaggiare in giro per l’Italia, e andare d’accordo con la maggior parte dei cani.

Tutto questo lo abbiamo ottenuto con il rinforzo positivo e in maniera particolare mediante il Clicker Training, una disciplina di cui sono Referente Nazionale per OPES Cinofilia.

Con il rinforzo positivo ho cambiato l’approccio; anziché punire costantemente quello che non va (salta addosso, abbaia alle persone, ringhia ad altri cani, fa le buche, tira al guinzaglio ecc. ecc.) rinforzo quello che desidero e ignoro quello che non desidero. Salta addosso? Ignoro. Smette? Gli dico che è bravo e lo accarezzo (rinforzo con quello che vuole: il contatto).

Tutti i cani comprendono in men che non si dica come comportarsi e, ricordatevi, che con questo metodo educativo si rafforzerà il legame.

Ci sono però delle situazioni in cui non si può semplicemente ignorare il comportamento, ed ecco allora una serie di alternative:

  • Cuccioli: in una certa fase della loro vita esplorano il mondo con la bocca. In questo caso anziché punirli o ignorarli, dategli un giocattolo da masticare adatto alla loro età e alle dimensioni della bocca. Premiateli con tono gentile quando inizieranno a mordicchiare quello anziché la vostra mano o i mobili di casa
  • Cuccioli: adorano strappare. Se avete in casa un libretto di istruzioni del vostro vecchio TV lasciateglielo a disposizione di tanto in tanto. Si divertiranno moltissimo a fare i coriandoli e voi dovrete solo passare la scopa e l’alza immondizia a fine gioco. Semplice e per nulla dispendioso, e i vostri mobili ringrazieranno.
  • Adulti e cuccioli: insegnate al cane il significato della parola “NO!” Con questo video vi faccio vedere come procedere:

Se ne volete sapere di più su come educare un cucciolo, ma siete troppo lontani dal Centro Cinofilo Cane Campione, che si trova a Riano (Roma), potete seguire le nostre lezioni online sull’Accademia per Cuccioli.

Quando sgridare il cane?

Sempre e solo quando viene colto sul fatto. Faccio degli esempi e vi dico cosa è utile fare e cosa è dannoso fare.

Questo non funziona!

  • Se ritornando trovate la casa sotto sopra ma, in quel momento, il cane dorme beatamente sulla cuccia, sgridarlo può solo che mandarlo in confusione; il cane non capisce l’italiano, capisce soltanto che siete arrabbiati! Ma poi per che cosa? Perché stava dormendo sulla cuccia?

Questo funziona!

  • Mandate il cane fuori in giardino da solo. Il cane si annoia. Ad un certo punto sente un rumorino che proviene da sotto il terreno. Una talpa? Il filo della corrente elettrica oppure la tubatura dell’acqua? Inizia a scavare. Vi accorgete di quello che sta facendo. Uscite e gli dite “NO!” Poi lo chiamate dolcemente verso di voi e rinforzate con un biscottino il fatto che sia venuto e che abbia smesso di fare la buca.

Come sgridare un cane che scappa

Può capitare che, per un evento accidentale, il cane scappi e corra verso una strada trafficata facendovi prendere un colpo. Semmai questo dovesse succedere, è molto importante mantenere la calma e soprattutto capire cosa è giusto fare per farlo ritornare da voi prima che sia troppo tardi.

Questo funziona!

  • Insegnate per tempo al cane il comando “Vieni!”
  • Utilizzate un tono gioioso, anche se in quel momento siete preoccupati a morte
  • Se il cane dovesse mostrarsi indeciso fra il tornare da voi o proseguire, battete le mani e accucciatevi usando sempre toni festosi
  • Non appena notate che il cane cambia il senso di marcia e inizia a dirigersi verso di voi, il tono deve diventare molto gioioso
  • Appena è vicino a voi rinforzatelo con toni felici ed eventualmente con un premietto, se lo avete in tasca, e poi agganciatelo al guinzaglio sempre mantenendo un tono cordiale e felice (lavorate sulla vostra calma anche se in quel momento vorreste “ucciderlo” per lo spavento che avete provato).

Questo non funziona!

  • Urlare, anche solo per la paura. Peggio ancora se l’urlo esce per la rabbia che provate in quel momento. Il cane non saprà cosa fare e potrebbe allontanarsi ancora di più da voi
  • Arrabbiarsi o imprecare (il vostro linguaggio va di pari passo con le espressioni facciali). Nessuno tornerebbe da voi per paura delle conseguenze
  • Picchiare il cane non appena si avvicina a voi. Il cane, per associazione, penserà che stare accanto a voi è pericoloso per la sua salute psicofisica
  • Strattonarlo per la rabbia una volta riagganciato al guinzaglio. Perdereste la sua fiducia e in alcuni casi il cane potrebbe anche ribellarsi e mordervi

Se però il cane scappa con una certa frequenza è opportuno che vi chiediate per quale motivo lo fa, perché c’è sempre una causa dietro un comportamento.

I motivi possono essere tanti, ma i più frequenti in genere sono:

  • Vive in giardino da solo per molte ore. Si annoia e scappa perché il mondo fuori è molto più interessante. Rimedio: passare del tempo di qualità con il cane; non lasciarlo solo per troppe ore, portarlo a spasso fuori
  • Siete in un bosco e sguinzagliate il cane. Il cane inizia a fiutare una pista e si allontana da voi e non c’è verso di farlo desistere da questa attività di ricerca. Rimedio: insegnarli a rispondere al richiamo “Vieni!” aggiungendo, via via, distrazioni sempre più forti
  • Siete al parco e sguinzagliate il cane. Ci sono altri cani nei paraggi e il vostro inizia a correre verso di loro. Mai, e dico mai, bisogna lasciare un cane libero in presenza di altri cani perché si potrebbe innescare una rissa. Rimedio: partecipate al corso City Dog Walk del Centro Cinofilo Cane Campione. Vi insegneremo come gestire il cane in queste situazioni e come evitare le risse!

Come sgridare il cane se fa i bisogni in casa

I cani possono fare i bisogni in casa per svariati motivi:

  • I cuccioli non sono in grado di controllare lo sfintere e fanno pipì subito dopo aver mangiato, bevuto, dormito, rosicchiato, giocato. La cacca, in genere, subito dopo aver mangiato
  • Il cane rientra dalla passeggiata e fa pipì o cacca, o tutte e due, solo quando si ritrova al sicuro fra le pareti domestiche. Si tratta di un tipico esempio di paura nei confronti dell’ambiente esterno che deve essere gestito con l’aiuto di un riabilitatore comportamentale
  • Gli adulti che soffrono di “ansia da separazione” possono fare più pipì e defecare in giro per la casa a causa dello stress che provano
  • Adulti che soffrono di disfunzioni cognitive possono rilasciare pipì e cacca in giro per la casa
  • Adulti e giovani spaventati possono rilasciare la pipì. In caso di terrore anche la cacca
  • Adulti e giovani eccitati
  • Cani con problemi renali

In nessun caso bisogna sgridare il cane se fa i bisogni in casa! Sgridarli significherebbe mandarli in confusione e quindi, per paura di essere puniti, cercheranno anche di nascondersi alla vostra vista o, peggio ancora, di mangiare le loro stesse feci.

Piuttosto, cercate di comprendere quali possono essere le cause che determinano il comportamento. Se pensate che possano essere determinate da una malattia, non esitate a contattare un veterinario.

In conclusione

La maggior parte dei comportamenti che considerate fastidiosi in realtà rientrano nella sfera dei comportamenti naturali del cane. Fanno parte del loro etogramma e sono insiti nel loro DNA.

Questi comportamenti non potranno, pertanto, mai essere eliminati ma con le tecniche giuste possiamo far loro capire che nelle interazioni che ci vedono coinvolti ci si deve comportare in un altro modo. Come ottenere questo cambiamento? Rinforzando i comportamenti a noi graditi e ignorando quelli che non ci piacciono. Vi può sembrare strano ma il cane, che è un animale molto intelligente nonché sensibile, imparerà a stare al mondo in men che non si dica senza provare né stress né paura.

Cinzia Cecconi
Riabilitatore Comportamentale
Direttore della Formazione
ASD Cane Campione

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